La Legge di Bilancio 2025 introduce una revisione cruciale dei bonus edilizi, puntando a ridurre progressivamente le agevolazioni per l’installazione di caldaie alimentate da combustibili fossili. Questa mossa è motivata dall’urgenza di conformarsi alla Direttiva “Case Green” dell’Unione Europea, che mira a migliorare l’efficienza energetica degli edifici e a promuovere soluzioni più sostenibili. La revisione, sostenuta da una proposta bipartisan in Commissione, prevede la graduale eliminazione delle detrazioni fiscali per le caldaie tradizionali, lasciando spazio a incentivi per apparecchi ibridi e pompe di calore. Parallelamente, la proroga degli altri bonus edilizi, come il sismabonus e il bonus ristrutturazioni, sarà soggetta a nuove aliquote e tetti di spesa più stringenti.
La Manovra 2025 segna un punto di svolta nella gestione dei bonus edilizi, con un focus particolare sulle caldaie alimentate a combustibili fossili. La spinta a rimuovere tali agevolazioni nasce dall’obbligo di adeguarsi alle direttive europee, pena l’avvio di una procedura d’infrazione. L’obiettivo? Ridurre il consumo energetico degli edifici e promuovere tecnologie più sostenibili. Tuttavia, le modifiche proposte sollevano dubbi sulla loro sostenibilità economica e sull’impatto per le famiglie italiane. Approfondiamo i dettagli delle misure previste.
Caldaie con combustibili fossili fuori dall’Ecobonus
Cosa cambia per i bonus caldaie
Gli emendamenti presentati puntano a escludere dall’Ecobonus le caldaie alimentate unicamente da combustibili fossili a partire dal 2025. Questo significa che:
- Le caldaie a condensazione tradizionali non saranno più agevolabili.
- Saranno incentivati solo i sistemi ibridi, come pompe di calore abbinate a caldaie.
La spinta della Direttiva Ue “Case Green”
La modifica risponde alla Direttiva Epbd (Energy Performance of Buildings Directive), che impone agli Stati membri di eliminare gli incentivi per tecnologie non sostenibili.
Obiettivo principale:
- Ridurre del 16% il consumo energetico degli edifici entro il 2030 rispetto al 2020.
- L’Italia, dove il 70% degli edifici ha una bassa efficienza energetica, deve affrontare una sfida significativa.
Gli altri bonus edilizi: cosa resta e cosa cambia
Ecobonus
Fino al 31 dicembre 2024:
- Detrazione del 65% per caldaie a condensazione di classe energetica A.
- Massimale di spesa di 30.000 euro.
Dal 2025:
- Aliquota ridotta al 50% per la prima casa.
- Ulteriore riduzione al 36% per gli anni successivi.
Bonus ristrutturazioni
Conferma al 50% per il 2025, ma:
- Tetto massimo di spesa ridotto a 96.000 euro.
- Per gli altri immobili, aliquota al 36% con limite di 48.000 euro.
Sismabonus
- Detrazioni fino all’85% oggi.
- Riduzione al 50% per la prima casa e al 36% per altri immobili dal 2025.
Le criticità e il futuro dei bonus
Rischio procedura d’infrazione
Le associazioni ambientaliste come Greenpeace e Legambiente sottolineano l’importanza di rispettare la direttiva europea per evitare sanzioni che potrebbero gravare sull’economia nazionale.
Dubbi sulle coperture finanziarie
La Commissione esaminerà circa 600 emendamenti selezionati tra le proposte presentate. Il nodo cruciale resta quello delle risorse necessarie per sostenere i nuovi incentivi e le proroghe richieste.
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