Si chiude la due giorni di lavori all’Eur sulla costituente M5s. Si votava su limite di due mandati, ruolo del Garante, alleanze, nome e simbolo. Ecco tutti i risultati del voto online.
AGGIORNAMENTO: Si è chiuso alle 15 di questo pomeriggio il voto online sui quesiti della costituente M5s, e subito dopo sono stati comunicati i risultati della consultazione. I lavori dell’assemblea voluta da Conte per rinnovare il M5s, ribattezzata ‘Nova’, si concludono con una buona notizia per gli organizzatori: è stato raggiunto il quorum necessario, è stato superato il 50% degli aventi diritto al voto per tutti i quesiti.
Sono 54452 gli iscritti al M5s, su 88933 aventi diritto, che hanno votato per i quesiti che modificano lo statuto. Corrispondono al 61,23%. Tra i quesiti statutari, i più importanti riguardavano la cancellazione del ruolo del garante e la modifica del ruolo del presidente.
La maggioranza degli aventi diritto ha votato anche per le altre proposte di modifica che non necessitavano di quorum. Il 54% ha votato per i quesiti sul codice etico, tra i quali quello che riguarda il superamento del tetto dei due mandati. Il 52% si è espresso per le proposte sui temi strategici, il 51% par altre proposte sull’organizzazione.
Il discorso di chiusura di Giuseppe Conte
“In tutti questi mesi in tanti mi hanno detto ma ‘perché rischiare tutto con questa costituente, perché mettere tutto in gioco?’ La risposta è semplice: il M5s non si abbandonerà mai all’autocommiserazione. Se la maggioranza dei cittadini si astiene per noi è un problema- Se i cittadini esprimono frustrazione, il M5s deve immedesimarsi con loro. Il giorno in cui non ci riusciremo non avremo più ragione di esistere”, ha dichiarato Conte dal palco, al termine dell’evento. “Questa costituente ci è servita per accostare l’orecchio alla terra, e ascoltare la rabbia e la solitudine, per tracciare una nuova rotta partendo dai bisogni della base, per ascoltare gli iscritti che non hanno mai abbandonato il movimento a dispetto dei tradimenti”.
“Alla disaffezione noi rispondiamo con più partecipazione. Il fuoco è vivo, non si è spento. Il M5s non sarà mai una timida brezza, sarà sempre un vento fortissimo. Il nostro compito è quello di rimuovere tutti gli ostacoli al cambiamento”, ha aggiunto nel discorso conclusivo. “Non dobbiamo permettere a nessuno di cancellare le battaglie vinte, tiriamo fuori l’orgoglio”.
Poi l’affondo su Beppe Grillo: “Non mi sarei mai aspettato che il garante si mettesse di traverso ed entrasse a gamba tesa. Un garante che ci ha detto da subito e lo ha ripetuto con pec e video che ci sono alcune cose di cui potete discutere e altre no. Questo ha creato un cortocircuito”, ha detto ancora Conte. “Non è mai stato uno scontro del garante contro il sottoscritto”.
Addio al limite dei due mandati
Cambiano quindi alcune regole del Movimento, che non assomiglierà più a quello delle origini. Nuove norme per il tetto del doppio mandato: dal voto è emerso un orientamento favorevole al superamento del limite. La “proposta di modificare la regola attuale relativa al limite dei mandati elettivi” è stata votata online dagli iscritti ha ricevuto il 72,08% di sì e il 25,40% dei no.
In particolare, per il 79,29% si può consentire in deroga per la candidatura di sindaco o presidente di regione; per il 67,20% il limite è elevato a tre; per il 54,93% il limite è applicato limitatamente a ciascun livello istituzionale, e ancora per il 70,61% è possibile ricandidarsi dopo una pausa di cinque anni, per il 66,50% il calcolo deve tener conto solo di quelli portati a termine; per il 74,96% ci può essere la possibilità di deroghe da sottoporre a voto dell’assemblea; infine per il 64,82% si possono eliminare i limiti per il livello comunale. Queste diverse opzioni saranno sottoposte poi al voto dell’assemblea degli iscritti, per definire una norma.
“Sul limite dei due mandati l’indicazione è chiara, ne terremo presente per formulare una proposta che voi voterete. Il segnale chiaro che ci avete dato è valorizzare le esperienze e le competenze, vi siete stancati di lottare ad armi impari con le altre forze politiche”, ha detto dal palco il presidente del M5s Giuseppe Conte.
Sì al superamento del ruolo del Garante
Tra le questioni sul tavolo il ruolo del garante, uno dei punti più importanti su cui si è giocata in questi mesi la partita tra il leader Giuseppe Conte e il co-fondatore del M5s, Beppe Grillo. Con il 63,24% di sì gli iscritti del M5s si sono espressi a favore della eliminazione del ruolo del Garante.
Uno dei quesiti chiedeva di indicare le diverse alternative al ruolo del Garante, le cui competenze non devono essere affidate ad un altro organo, secondo il 14,82%; sono affidate al Comitato di Garanzia, per il 37,47%; dovranno essere affidate ad un organo collegiale appositamente eletto, per il 39,10%. Il restante 8,61% si è astenuto.
Via libera alle alleanze politiche
Dal voto online sui quesiti per la costituente M5s arriva anche l’ok alle alleanze politiche. In particolare l’81,2% degli iscritti ha votato ‘No’ al divieto di alleanze politiche.
In caso di alleanze politiche, queste devono essere condizionate a documento che dichiari valori e punti programmatici non negoziabili, per l’82,70%; le alleanze politiche devono essere condizionate ad un accordo programmatico preciso per il 92,45%; mentre per il 68,47% le alleanze devono essere condizionate alla ratifica della base degli iscritti.
“Che significa essere progressisti indipendenti? Significa essere radicali nei valori e pragmatici nelle soluzioni. Parliamo di alleanze: per noi non è un dato precostituito, prepolitico. Ma sono e saranno sempre non un fine, ma un mezzo per cambiare la società, combattere battaglie giuste”, ha detto Conte. Poi citando la segretaria Pd Elly Schlein, che si dice “testardamente unitaria”, Conte ha aggiunto: “Siamo testardamente orientati a cambiare la società. Siamo disponibili a sporcaci le mani e a confrontarci, ma ci sarà intransigenza sulla legalità e sull’etica pubblica. Non saremo mai su un ramo a dire noi siamo i migliori”.
Ruolo presidente compatibile con quello di premier
Tra i quesiti approvati dall’Assemblea degli iscritti al M5s, ce ne sono alcuni che limitano o modificano i poteri del presidente. Tra questi, gli iscritti hanno votato inoltre perché il ruolo di presidente del M5s sia compatibile con il ruolo di premier e quello di ministro. Il quesito era il seguente: ‘Ruolo Presidente incompatibile con incarichi di ministro, presidente del Consiglio o di una delle due Camere?’. Ha risposto ‘Sì’ il 41,80%, ‘No’ il 52,59%, si è astenuto il 5,61%.
L’assemblea ha deciso inoltre che il “presidente non deve essere iscritto ad altri partiti nei dieci anni precedenti”. Ha stabilito inoltre che aumenta a 8 il numero di componenti del consiglio nazionale eletti dagli iscritti.
Sì alla possibilità di modificare il simbolo
L’Assemblea degli iscritti al M5s ha votato anche per semplificare la regola dello Statuto che riguarda la modifica del nome e del simbolo del Movimento. Sarà il Consiglio Nazionale, su proposta del presidente, a deliberare la modifica del contrassegno, che poi dovrà essere successivamente approvata dall’assemblea degli iscritti. Superata dunque la precedente norma dello Statuto: all’art. 13, lett. a) le parole: ‘Il Consiglio Nazionale su proposta del Presidente di concerto con il Garante delibera la modifica del contrassegno e la conseguente modifica statutaria’, sono sostituite dalle seguenti: ‘Il Consiglio Nazionale, su proposta del Presidente o del Garante, delibera la modifica del contrassegno e la conseguente modifica statutaria che deve essere successivamente approvata dall’assemblea degli iscritti’. L’ok alla proposta è arrivato con il 78,65%.
Sì all’abolizione del contante
Il 65,3% dei votanti alla costituente M5s si è dichiarato “favorevole alla progressiva abolizione dell’uso del denaro contante e contemporaneamente a promuovere la sempre maggiore diffusione dei pagamenti digitali degli utenti”. È l’esito del voto della Costituente M5s comunicato dal notaio durante l’evento Nova in corso a Roma.
Il criptico messaggio di Grillo: “Da francescani a gesuiti”
Grillo alla fine non di è fatto vedere all’evento al palazzo dei Congressi, ma affidato ai social, e in particolare allo stato su whatsapp, il suo messaggio critico sulla costituente: ” Da francescani a gesuiti”.
Grillo ha postato la foto di una reliquia legata alla storia di San Francesco, per fare un parallelismo tra il Santo e le scelte di rigore adottate dal M5s alle sue origini. La data di nascita convenzionale del Movimento venne fatta coincidere infatti con la ricorrenza del patrono d’Italia il 4 ottobre del 2009. La foto che Grillo sceglie per il web è quella di San Francesco a Ripa con il sasso usato come cuscino dal “poverello di Assisi”.
Sahra Wagenknecht: “No a immigrazione incontrollata”
Dopo l’economista premio nobel Joseph Stiglitz, intervenuto ieri, nella seconda giornata c’è stato l’intervento della leader del partito BSW al Bundestag tedesco, Sahra Wagenknecht, secondo cui non si può avere un’immigrazione senza regole. “La sinistra del Die Linke ha una politica molto poco chiara in politica estera. E non ha più un rapporto con le persone. La transizione ecologica, ad esempio, non può essere a scapito dei più poveri. Un altro tema di disputa, all’interno della Linke, è il tema della migrazione. In Germania negli ultimi anni abbiamo avuto una migrazione incontrollata. Sono persone che non hanno diritto d’asilo, che rimangono lo stesso nel Paese. Ci sarà sempre immigrazione, e c’è un’immigrazione che aiuta i Paesi di destinazione. Ma il sistema che abbiamo oggi non aiuta i Paesi. Ad esempio, in Germania il problema delle abitazioni si acuisce se arriva così tanta gente. Lo stesso vale per la scuola. E tutto questo va a discapito della parte più povera della popolazione. È nei quartieri poveri che arrivano gli immigrati. Dovremmo fare molto di più per creare opzioni nei Paesi di origine per far stare meglio le persone”, ha detto leader del partito tedesco Bsw, nel dialogo con il presidente Giuseppe Conte.
“Non possiamo risolvere la povertà del mondo – ha aggiunto – tramite la migrazione. Non possiamo dire che tutti quelli che arrivano possono restare. È una posizione molto importante per il nostro partito, che offre una politica di pace e di giustizia sociale. Ci sono limiti all’accoglienza dei migranti”. Dal palco, Conte ha replicato rivolgendosi alla leader tedesca. “Hai toccato temi molto complessi, – ha detto – essendo efficace nella sintesi. Hai toccato il tema dell’impatto della transizione ecologica sui cittadini. Hai toccato il tema della gestione delle migrazioni, che non può essere un problema che viene scaricato sui quartieri periferici, se non si coniuga con sistemi di integrazione efficaci. Dove i quartieri eleganti non vengono toccati”.
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