crediti: © Michel Blazy, Il rilascio delle lumache, 2009 (dettaglio) – Courtesy l’artista e Art: Concept, Paris
TORINO\ aise\ – Il Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea ospita sino al 23 marzo 2025 la mostra “Mutual Aid. Arte in collaborazione con la natura”, un grande progetto espositivo, a cura di Francesco Manacorda e Marianna Vecellio, dedicato alla sostenibilità.
La mostra esplora la collaborazione creativa tra esseri umani e mondo non umano coinvolgendo una selezione di artisti che hanno affrontato la questione dell’interdipendenza tra uomo e natura dagli anni Sessanta a oggi.
L’esposizione traccia un percorso che attraversa le diverse fasi della riflessione artistica sull’ecologia, culminando nella crisi climatica attuale e negli sviluppi teorici in cui la centralità dell’uomo nel sistema naturale viene messa in questione. L’elemento centrale del progetto espositivo è la vera e propria condivisione del processo creativo tra artisti ed elementi naturali (animali, vegetali e inorganici), interpretato per l’occasione dai lavori di artisti come Maria Thereza Alves, Michel Blazy, Bianca Bondi & Guillaume Bouisset, Caretto/Spagna, Agnes Denes, Hubert Duprat, Henrik Håkansson, Tamara Henderson, Aki Inomata, Renato Leotta, Nicholas Mangan, Yannis Maniatakos, Nour Mobarak, Precious Okoyomon, Giuseppe Penone, Tomás Saraceno, Robert Smithson, Vivian Suter e Natsuko Uchino.
Il titolo della mostra si ispira al concetto di mutuo appoggio proposto dal filosofo e zoologo russo Piotr Kropotkin (1842–1921) nel suo libro “Il mutuo appoggio. Un fattore dell’evoluzione”, pubblicato all’inizio del secolo scorso. Kropotkin ipotizza che la sopravvivenza delle specie non tragga vantaggio soltanto dalla competizione, come sostenuto da Charles Darwin. Quando un sistema ha poche risorse ed è instabile, secondo il filosofo russo, la sopravvivenza è più probabile se gli elementi in gioco collaborano e condividono un piano comune, facendo del “mutuo appoggio” un fattore chiave dell’evoluzione, particolarmente in momenti di crisi. Questa modalità operativa è messa in luce in maniera iconica nella mostra da una selezione di opere d’arte completate o co-realizzate grazie al contributo di elementi e agenti non umani.
“Mutual Aid. Arte in collaborazione con la natura” invita a riconsiderare la fondatezza della separazione tra natura e cultura, rileggendole invece come elementi collaboranti, chiamate a supportarsi e nutrirsi a vicenda. Il progetto espositivo propone al pubblico una visione ecosistemica e un approccio ai grandi temi ambientali innovativo e urgente, fondato sulla coesistenza, la condivisione e sul valore della creatività e della progettualità collettive multi-specie. (aise)
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