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Riforma ordinamento commercialisti: novità 2024 #finsubito prestito immediato


  • Il CNDCEC, Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, ha di recente approvato un nuovo ordinamento professionale che coinvolge da vicino tutti i Dottori Commercialisti.
  • Oltre all’adozione di un sistema elettorale misto per i membri del Consiglio Nazionale, il testo prende posizione su questioni come lo svolgimento della professione in modo associato, il funzionamento dei tirocini formativi, le regole generali sulla professione.
  • Il nuovo ordinamento dovrà essere approvato dalle forze politiche prima di diventare realtà, ma c’è già chi critica fortemente queste novità, in particolare ANC – ANDOC – UNICO evidenziano come la riforma non abbia avuto l’approvazione o il coinvolgimento di tutte le realtà territoriali.

Sta per arrivare un nuovo ordinamento professionale per i Dottori Commercialisti, in sostanza una riforma della professione che va a stabilire alcuni punti importanti sul suo svolgimento, trattando questioni come l’oggetto della professione, le modalità associate, i tirocini, le elezioni dei membri del Consiglio Nazionale.

Il testo della riforma, in attesa di essere siglato anche dalle forze politiche, è stato approvato per il momento dal CNDCEC, Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e ha rilevanza per tutti i professionisti in questo settore che vi lavorano in Italia. Vediamo quali sono le principali modifiche.

Nuovo ordinamento professionale CNDCEC

Nel mese di novembre 2024 è stato approvato al CNDCEC il testo che contiene tutte le novità in termini di riforma per i Dottori Commercialisti, con alcuni punti centrali. Ricordiamo che una bozza era già stata presentata a maggio 2024, con una seconda a luglio 2024, con particolare focus sui giovani professionisti e le donne.

Anche se per il momento il testo non è ancora stato approvato dai soggetti politici, si possono analizzare le direzioni intraprese dal CNDCEC. In primis al centro del testo vi è la procedura elettorale per i membri dello stesso Consiglio, con l’obiettivo di adottare un sistema misto, come vedremo tra poco.

Seguono le indicazioni sul funzionamento del tirocinio formativo, per cui già nell’estate di quest’anno si proponeva una indennità specifica ai giovani coinvolti nel percorso formativo, di tipo economico.

Nel testo vengono trattati anche altri argomenti importanti per i professionisti, come le possibilità di associarsi ad altri, le regole intorno alle incompatibilità delle mansioni, l’eventuale sospensione dall’albo, l’assicurazione professionale e altri temi rilevanti.

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Ricordiamo che attualmente lo svolgimento del praticantato è quasi del tutto gratuito per i giovani che si affacciano a questa professione, ovvero non vi è un compenso in denaro garantito fin da subito. L’obbligo di erogare un compenso scatta dal sesto mese in poi, tenendo presente che il periodo di tirocinio può durare fino a 18 mesi.

Si può immaginare come un periodo così lungo di formazione possa essere piuttosto dispendioso per un nuovo professionista, ostacolo che allontana i giovani dall’intraprendere questo percorso.

Con la riforma l’obbligo di garantire un compenso anche ai tirocinanti sarà introdotto già dall’inizio dello svolgimento della mansione, senza aspettare sei mesi.

Elezioni dei membri del Consiglio Nazionale

Un focus importante del testo riguarda l’applicazione di un sistema misto per eleggere i membri del Consiglio Nazionale, basato anche sulla parità di genere. Il sistema garantirà la possibilità di essere eletti in queste percentuali:

  • 50% dei posti ai consiglieri degli Ordini territoriali;
  • 50% dei posti ai soggetti iscritti al CNDCEC.

Oltre alla quota minima di due quinti per il genere meno rappresentato, spunta con l’ultima bozza del testo anche una quota per i giovani, ovvero per coloro che hanno meno di 45 anni di età. L’obiettivo di queste modifiche è quello di garantire maggiore coinvolgimento e una migliore rappresentanza in fase di elezioni.

Inoltre viene data indicazione anche sulle modalità di voto, attraverso l’utilizzo di un’apposita piattaforma informatica e in modo del tutto anonimo. Inoltre viene stabilito un numero standard di membri dei Consigli degli Ordini in base al numero degli iscritti, come in tabella:

Numero membri Consiglio Numero iscritti
7 Fino a 200
9 Da 200 a 500
11 Da 500 a 1.500
15 Da 1.500 a 2.000
17 Da 2.000 a 3.000
19 Da 3.000 a 4.500
21 Oltre 4.500

Le altre associazioni di categoria chiedono il confronto

Bisogna evidenziare che il testo presentato dal CNDCEC viene fortemente criticato da Associazioni di categoria come ANC – ANDOC – UNICO1, che chiedono un confronto più trasparente sulle novità. La revisione delle bozze iniziali infatti sarebbe avvenuta senza comunicazione chiara alle altre realtà del territorio, per cui non c’è stato un vero e proprio confronto con gli altri attori interessati dalla riforma.

Il testo ufficiale infatti al momento non sarebbe disponibile neanche per gli Ordini specifici, per cui viene avanzata una forte critica alle modalità usate per l’approvazione della riforma. Le associazioni rappresentative infatti chiedono l’apertura di un tavolo di confronto sul testo.

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