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l’attesa per le novità del Decreto Fiscale #finsubito prestito immediato


In arrivo novità dalla votazione degli emendamenti al Decreto Fiscale 2025. Dalla rottamazione delle cartelle, alla proroga del secondo acconto delle imposte sui redditi, passando per il canone RAI: il punto sulle misure alla valutazione del Parlamento

Una possibile nuova rottamazione delle cartelle, il rinvio del pagamento del secondo acconto delle imposte sui redditi e la possibile rateazione e l’abolizione del canone RAI.

Sono queste alcune delle misure che potrebbero essere inserite all’interno della legge di conversione del Decreto Fiscale 2025, che dovrà essere approvata dalle Camere entro il 18 dicembre.

Ieri è slittata la votazione degli emendamenti in Commissione Bilancio del Senato: si cerca un accordo proprio sul canone RAI.

Tra le novità in arrivo ci potrebbe essere anche un potenziamento del piano Transizione 5.0, ma l’iter procede a rilento.

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Dalla rottamazione alla proroga delle imposte, passando per il canone RAI: l’attesa per le novità del Decreto Fiscale

Il canone RAI è il nodo da sciogliere per l’avvio della votazione sugli emendamenti al testo del Decreto Fiscale 2025, presso la Commissione Bilancio del Senato.

Una riproposizione della riduzione del canone RAI era stata annunciata nel corso della conferenza stampa di presentazione del DDL di Bilancio 2025, per essere inserita nella Manovra. Tuttavia non ha trovato spazio nel testo presentato alla Camera e c’è il tentativo di fare rientrare la misura come come emendamento al Decreto Fiscale 2025.

La possibile riduzione da 90 a 70 euro annuali ha fatto slittare la votazione prevista per ieri, che dovrebbe iniziare in giornata.

Intanto in stand-by ci sono diverse possibili misure in arrivo. Tra queste il rinvio del versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi. La scadenza passerebbe al 16 gennaio 2025 per le partite IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro.

Verrebbe inoltre prevista la possibilità di pagare in un massimo di cinque rate ogni 16 del mese, fino a maggio. La misura, che ricalcherebbe il copione dello scorso anno però con la possibilità di rateazione anche per i contributi INPS e INAIL,

Il governo, stando alle parole del Ministro Giorgetti, avrebbe valutato l’opportunità di riproporre la misura “Naturalmente ciò in tempi coerenti per le opportune decisioni da parte dei soggetti interessati”.

A pochi giorni dalla scadenza per il pagamento del secondo acconto, originariamente prevista al 30 novembre e rinviata automaticamente al 2 dicembre, non c’è ancora l’ufficialità sulla misura.

Un’ulteriore misura che potrebbe rientrare nella legge di conversione del Decreto Fiscale 2025 è la rottamazione.

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Mentre è stata esclusa l’ipotesi di una rottamazione delle cartelle dal 2000 al 2023 in 120 rate senza sanzioni e interessi, potrebbe ancora essere approvata una nuova pace fiscale relativa ai carichi affidati dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023.

Sarebbe permesso di pagare l’importo dovuto:

  • in un massimo di 18 rate;
  • con interessi al 2 per cento per le quote successive alla prima.

Le possibili novità su Transizione 5.0 e le altre misure del Decreto Fiscale

Oltre alle altre misure indicate, l’iter di conversione del Decreto Fiscale potrebbe portare novità anche in relazione al piano Transizione 5.0.

A sottolineare la volontà di potenziare la misura è stato lo stesso ministro Urso durante il question time dello scorso 21 novembre.

La misura riconosce un credito d’imposta a chi effettuano nuovi investimenti in strutture produttive sul territorio italiano. Gli investimenti devono rientrare nell’ambito di progetti di innovazione e prevedere una riduzione dei consumi energetici.

Un emendamento al Decreto Fiscale permetterebbe di aumentare l’aliquota del contributo e semplificare le procedure del calcolo del risparmio energetico. Anche in questo caso si dovrà attendere la votazione per sapere se l’intervento rientrerà tra quelli approvato.

L’approvazione della legge di conversione, che dovrà avvenire entro il 18 dicembre, è necessaria anche per la conferma di due altri interventi previsti già nel testo originario del decreto.

Il primo è la riapertura della scadenza per l’adesione al concordato preventivo biennale che, per i soli soggetti ISA, è passata dal 31 ottobre al 12 dicembre 2024.

La seconda è l’ampliamento della platea di beneficiari del bonus Natale di 100 euro. Il Decreto Fiscale lo ha previsto anche per i genitori con con almeno un figlio o una figlia a carico, prescindere dalla condizione del coniuge o del convivente, e con un reddito fino a 28.000 euro.

Il via libera alla legge di conversione del Decreto Fiscale è necessario anche per confermare tali misure. La discussione potrebbe sbloccarsi proprio oggi, con l’avvio della votazione degli emendamenti da parte della Commissione Bilancio del Senato.



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