575,76 Kg di prodotto ittico sequestrato e € 55.793 di sanzioni elevate. Questo è il risultato della maxi-operazione complessa denominata “WRONG WAY” svolta, nella settimana dal 11 al 17 novembre, dagli uomini e dalle donne della Direzione Marittima di Pescara, impegnati su tutto il territorio di giurisdizione sia sul litorale che nelle province dell’entroterra. 152 le ispezioni ed i controlli effettuati, che hanno interessato molteplici attività di settore, dalla cattura, alla commercializzazione e somministrazione dei prodotti ittici.
Un ingente sequestro di prodotto ittico, in particolare, è stato effettuato la scorsa notte dagli “Ispettori Pesca” del 14° Centro di Controllo Area Pesca e di personale della Polizia Stradale, in esito a controlli a veicoli impiegati nel trasporto di prodotti ittici svolti dopo una significativa, preliminare attività di monitoraggio. 118 kg di prodotto ittico (Tonno rosso) sottoposto a sequestro è il risultato dell’attività congiunta della Guardia Costiera e della Polizia Stradale; prodotto ittico, quest’ultimo, per cui i conducenti del mezzo ispezionato non sono stati in grado di fornire alcuna documentazione prevista dalla specifica normativa comunitaria e nazionale, utile a certificarne la provenienza. Si è così proceduto all’immediato sequestro del prodotto e all’elevazione di sanzioni amministrative per un importo pari a 1.500 euro per la mancata tracciabilità del Tonno rosso, nonché di 5.333,33 euro per la detenzione di esemplari della stessa specie sottomisura.
I controlli della Guardia Costiera, con l’ormai consolidato rapporto di proficua collaborazione con la Polizia Stradale, continueranno lungo l’intero territorio di giurisdizione, al fine di contrastare il fenomeno della pesca illegale, a tutela del patrimonio ittico, dell’ambiente marino e della sicurezza alimentare dei consumatori.
«Questo tipo di operazione, infatti, – riferisce il Direttore Marittimo di Pescara – Capitano di Vascello (CP) Fabrizio GIOVANNONE – è finalizzata ad interrompere il mercato clandestino che viene alimentato dalle catture illecite non documentate, che causa gravi danni sia alle economie che si basano sul commercio regolare del prodotto ittico, sia alla salute dei consumatori che acquistano, ignari, prodotto di cui non si conosce la provenienza».
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