“A rischio il nostro ecosistema marino. Stop alle fossili”

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Dopo essere stata per alcune settimane al porto di Palermo, la Bw Singapore รจ poi partita alla volta dello scalo spagnolo di Cartagena in Spagna, ultima tappa prima di avviare il suo viaggio verso la costa di Ravenna. Mentre si avvicina sempre piรน l’arrivo del rigassificatore a Ravenna, le cui operazioni dovrebbero cominciare entro la fine di marzo, si fa sentire lo scontento di chi รจ contrario al progetto. Per questo il coordinamento ravennate โ€œPer il Clima โ€“ Fuori dal Fossileโ€ ha convocato un presidio ambientalista a Marina di Ravenna, nei pressi del Molo Dalmazia, per domenica 23 febbraio alle 14.30.

Il gruppo ambientalista chiede in particolare che “vengano assunti impegni precisi per una road map sui tempi di dismissione del rigassificatore; si istituisca un monitoraggio continuo e indipendente sulla qualitร  dellโ€™aria, dellโ€™ambiente marino, dellโ€™assetto idrogeologico e dellโ€™impatto sullโ€™ambiente e sulla salute; le istituzioni prendano una ferma posizione per il taglio netto dei sussidi alle fonti fossili”.

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Un appuntamento importante per gli ambientalisti che arriva, tra l’altro, dopo il servizio di Report che ha gettato lunghe ombre su una delle imbarcazioni legate ai lavori che riguardano il collegamento tra gli impianti a terra e quelli offshore del rigassificatore, con un cargo che sarebbe di proprietร  di alcuni imprenditori russi molto vicini a Putin.

Sinistra Italiana e Verdi aderiscono alla manifestazione

Nel frattempo, anche Sinistra Italiana annuncia la sua adesione alla manifestazione di domenica, un’iniziativa che “nasce dalla necessitร  di contrastare l’installazione del rigassificatore e di chiedere un futuro energetico sostenibile, libero dalle fonti fossili – afferma il partito – Lโ€™impianto, che sarร  operativo dai primi giorni di aprile 2025, rappresenta un ennesimo passo nella direzione sbagliata: mentre lโ€™Europa e il mondo scientifico lanciano moniti sempre piรน urgenti sulla crisi climatica, il nostro Paese continua a investire risorse in infrastrutture legate ai combustibili fossili, allontanandosi dallโ€™obiettivo di una transizione energetica giusta e necessaria”.

“Lโ€™installazione del rigassificatore a Ravenna, con unโ€™autorizzazione di ben 25 anni, dimostra una politica energetica miope che ignora gli effetti devastanti del cambiamento climatico e le opportunitร  offerte da fonti pulite e sostenibili. La nave, che utilizzerร  un processo di rigassificazione a ciclo aperto, comporterร  lโ€™immissione in mare di acqua raffreddata e trattata con ipoclorito di sodio (candeggina), con possibili impatti sullโ€™ecosistema marino locale – conclude Sinistra Italiana – Lโ€™iter autorizzativo, conclusosi in soli 120 giorni, non ha consentito un approfondimento trasparente sui rischi ambientali e sulle alternative disponibili, il tutto senza un adeguato dibattito pubblico”.

Sulla stessa linea anche Europa Verde – Verdi Ravenna, che segnala come, con buona parte dell’inverno 2025 alle spalle “il consumo di gas ha segnato nuovi record negativi dimostrando come si stia uscendo dal fossile nonostante il piano Mattei”. Secondo il partito, i numeri del Ministero dellโ€™Ambiente e della Sicurezza Energetica direbbero “che giร  oggi non avremmo alcun bisogno di questo costoso gas e delle altre infrastrutture strategiche in fase di costruzione”.

“รˆ necessario ripensare al futuro di questa cittร  e comprendere in che direzione vogliamo andare come cittadini e come imprese – conclude Europa Verde – Il futuro sarร  senza gas e senza fossile, con buona pace di Eni e Snam. Dobbiamo lavorare per rendere questa transizione reale, concreta, veloce e affrontare con pragmatismo i rischi che essa comporta. Ravenna ha giร  pagato un prezzo molto alto a causa dello sviluppo dissennato e inutile del fossile: deve progettarne lโ€™uscita”.ย 

Potere al Popolo: “Ennesimo progetto di devastazione ambientale”

Anche Potere al Popolo aderisce alla manifestazione di domenica: “Ci saremo per dire un NO forte e chiaro alle scelte di questa classe politica tutta, che ha deciso sulla nostra pelle di sacrificare gli interessi collettivi alla fame di profitti delle multinazionali, un sistema che รจ sempre stato pienamente rappresentato anche a Ravenna”. E aggiunge: “Il 23 febbraio perciรฒ ci saremo, cosรฌ come ci siamo sempre stati con coerenza e senza tentennamenti per opporci allโ€™accelerazione dellโ€™utilizzo delle fonti fossili e per continuare a indicare lโ€™unica via dโ€™uscita possibile dal sistema capitalistico che sta scaricando tutte le conseguenze del suo fallimento su tutte e tutti noi. Qui e ora, a partire dallโ€™opposizione reale allโ€™ennesimo progetto di devastazione ambientale e saccheggio sociale รจ necessario indicare alla maggioranza ย dei cittadini che non solo รจ possibile resistere, รจ necessaria una prospettiva di rottura e di alternativa complessiva di pace, pianificazione razionale dellโ€™utilizzo delle risorse naturali, compatibilitร  con lo sviluppo industriale e una reale transizione ecologica come vero futuro per il pianeta e le nuove generazioni”.

Rifondazione Comunista: “Volontร  popolare piegata agli affari di chi nega il cambiamento climatico”

“In questi oltre due anni, che ci separano dalla bella pensata di trasformare, insieme a quella tirrenica di Piombino, anche la nostra costa in un centro di produzione, stoccaggio e smistamento per il rifornimento di gas al resto dโ€™Europa, le abbiamo tentate tutte, insieme ai movimenti ambientalisti, per dissuadervi dal mettere in atto il vostro folle progetto che rappresenta lโ€™esatto contrario di ciรฒ di cui ci sarebbe bisogno”, lo afferma Rifondazione Comunista confermando la propria presenza al presidio. “Cosรฌ, mentre Comune, Provincia e Regione sono pronte a mettersi al servizio dei potenti speculatori ‘fossili’ piegando la volontร  popolare ai loschi affari di chi nega il cambiamento climatico e la necessitร  di mutare il paradigma dello sviluppo economico, sociale, civile e democratico, Noi abbiamo deciso di continuare ad opporci perchรฉ abbiamo il diritto di non morire in una camera a gas e vogliamo (dobbiamo) fare di tutto perchรฉ quella dei nostri figli non sia lโ€™ultima generazione”.

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