“In queste ore ho avuto modo di ascoltare le ragioni della protesta di alcuni studenti del liceo Serpieri e di confrontarmi con qualche genitore. Hanno voluto condividere le ragioni della loro preoccupazione e del loro malcontento, culminato nello sciopero molto partecipato di giovedì”: così in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti.
Che prosegue: “Non intendo entrare nel merito delle tante criticità evidenziatemi ma un punto, tra quelli che ho ascoltato, mi ha colpito e credo vada evidenziato: i ragazzi lamentano in queste settimane mancanza di ascolto, di dialogo e di confronto da parte della dirigenza scolastica. Questo è un aspetto che, se fosse vero, sarebbe certamente preoccupante perché è proprio dalle scuole che deve partire lo stimolo al confronto e alla partecipazione dei nostri giovani, alla condivisione dei problemi e alla collaborazione per risolverli. Negarlo sarebbe davvero una brutta lezione”.
“Rivolgo un accorato appello affinché questa situazione conflittuale, che gli studenti hanno evidenziato in modo deciso ma pacifico e costruttivo, sia risolta instaurando un dialogo aperto e trasparente tra tutte le anime dell’istituto scolastico”, conclude il senatore.
Intanto però la tensione al liceo non si placa. Oggi, in occasione dello sciopero generale, circa metà del personale scolastico non si è recato al lavoro. Ciò ha reso necessario riorganizzare la gestione delle classi, con soluzioni di sorveglianza per coprire l’assenza dei docenti.
Molti studenti hanno però lamentato incertezza e disorganizzazione nella gestione della giornata da parte della dirigenza. Alcuni ragazzi hanno deciso di lasciare l’istituto, mentre altri si sono radunati davanti agli uffici della presidenza per chiedere spiegazioni.
E qualcuno ha di nuovo richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, come già accaduto ieri. Questa volta sarebbe stato uno degli studenti a rivolgersi alla Questura, chiedendo lumi su cosa doveva fare in assenza dei propri docenti. Una pattuglia della Polizia è quindi arrivata sul posto e gli agenti hanno rassicurato i ragazzi: chi non poteva far lezione perchè i prof erano in sciopero potevano andare a casa o, se minorenni, chiamare i propri genitori per farsi accompagnare. Un gruppo di ragazzi si è però fermato in un sit in fuori dal cancello con un cartello in cui si chiedeva un confronto con la dirigente. Ma non hanno ricevuto risposta.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link