Il settore immobiliare chiude la settimana in rally, grazie ai segnali di riresa del settore ed alla prospettiva di nuovi tagli die tassi da parte di Fed e BCE.
BCE e Fed decise ad andare avanti con i tagli
Il dato preliminare dell’inflazione dell’Area Euro, per il mese di novembre, segnala una accelerazione al 2,2% dal 2% del mese precedente, ma il dato era complessivamente atteso.
Il vice della BCE Philip Lane questa settimana ha confermato la persistenza di rischi al rialzo per l’inflazione, a causa delle “molte incertezze” legate a Stati Uniti, Medio Oriente, Cina e che il direttivo della BCE “procederà incontro dopo incontro” nel definire il percorso dei tassi, ma “l’anno prossimo, in assenza di nuovi shock, potrebbe essere raggiunto questo equilibrio”.
Anche l’intervento del falco Isabel Schnabel ha confermato la necessità di procedere con calma nell’adeguamento dei tassi, indicando che “un approccio graduale per rimuovere la restrizione (monetaria) resta appropriato”. Nel suo intervento, Schnabel ha riconosciuto che nell’area euro il processo disinflazionistico procede come da attese: “fattore che ci ha consentito di abbassare ulteriormente i tassi di interesse a ottobre. Ma la lotta contro l’inflazione non è ancora vinta”.
Quanto alla Fed, i verbali dell’ultima riunione di politica monetaria hanno rafforzato l’attesa di un nuovo taglio dei tassi di interesse nella riunione pre-natalizia. I componenti del FOMC, nell’ultima riunione di politica monetaria del 6 e 7 novembre, si sono trovati d’accordo sul fatto che l’attività economica “ha continuato a espandersi a ritmi solidi”, mentre “l’inflazione ha compiuto progressi verso l’obiettivo del 2%, ma resta in qualche misura elevata”. Per questo i banchieri USA ritengono che “sarà appropriato muoversi gradualmente verso una linea monetaria più neutrale, nel corso del tempo, se i dati risulteranno in linea con le attese, con l’inflazione che continuerà a muoversi in maniera sostenibile verso il 2% e l’economia resta vicina alla massima occupazione”.
Buoni segnali dal dal mercato immobiliare
L’ultimo Osservatorio di Facile.ie e Mutui.it segnala che le richieste di finanziamento raccolte online sono aumentate del 14% rispetto allo stesso periodo del 2023 a fronte delle notizie positive che provengono dal mercato immobiliare dove, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, le compravendite di abitazioni hanno registrato un incremento dell’1,2%.
Dagli USA sono arrivati i consueti dati sulle compravendite di abitazioni (compromessi d’acquisto), che hanno registrato un incremento del 2% su base mensile, dopo la crescita del 7,5% registrata a settembre. Il dato si confrontava con il -2,1% atteso dagli analisti.
Il mercato abitativo statunitense evidenzia una crescita, come confermato dall’indice S&P Case-Shiller, che ha evidenziato un incremento su base annua del 4,6% inferiore al +5,2% del mese precedente ed al +4,7% del consensus, mentre l’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, che misura i prezzi delle abitazioni statunitensi, ha registrato un aumento mensile dello 0,7%, dopo il +0,4% registrati il mese precedente ed il +0,3% atteso.
In Regno Unito, invece, la Bank of England ha segnalato che i prestiti per mutui fanno segnare una accelerazione a 3,44 miliardi dai 2,57 miliardi precedenti, superando il consensus di 2,85 miliardi.
L’andamento buono del settore
Il settore immobiliare ha vissuto una settimana positiva a livello europeo, consentendo all’indice Stoxx 600 Real Estate di guadagnare l’1,16% su base settimanale, portando la peformance da inizio anno su un piano di parità.
Una performance migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha portato a casa un rialzo del 12%, superando l’indice di mercato FTSE MIB che ha segnato un calo dello 0,3%. Da inizio anno il settore fa segnare un +2%.
Migliori e peggiori in Borsa
Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, la migliore performance è ancora quella di IGD, che fa segnare un brillante rialzo di quasi il 15%, dopo che il CdA ha approvato il nuovo piano industriale 2025-2027 che prevede investimenti per circa 50 milioni di euro, finalizzati a incrementare l’attrattività del portafoglio degli immobili e ridurne l’impatto ambientale. La società punta anche a ricavi netti da attività locativa a perimetro omogeneo in crescita di circa il 16% al 2027 e ad un margine operativo lordo relativo alla gestione caratteristica di circa 98 milioni. Nell’arco del piano sono previste dismissioni di asset non core per circa 100 milioni di euro interamente finalizzate a ridurre la leva finanziaria del Gruppo.
Nel comparto brillano anche Aedes (+7%) e Risanamento (+5%), mentre dal lato negativo si segnalano Brioschi i (-0,8%) e Gabetti (-0,7%).
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