Si va dalla nuova vita per la selva di Chiaiano pensata da Mario Mascolo e Andrea Speranza al Polo dei saperi strutturato da Gianmarco Del Prato, passando per l’Agro-cratere (proposto da Gerardo Gatta e Teresa Borriello), piazza Mercato: rinascita tra cultura, innovazione e comunità (Giuseppe Gagliardi e Salvatore Perillo), Coral hub del corallo (Ludovico D’Elia), Tise (Giuseppe Caruso, Marta Vitiello e Anna Imperato), FuturaTorre (Francesco Ripa e Giuseppe Palomba) e Vivi il museo (Lucio Afeltra).
Sono le otto idee innovative pensate dai partecipanti a Capacity Maker, il programma promosso dall’incubatore d’imprese Stecca di Torre del Greco e dalla società di progettazione Medaarch di Cava de’ Tirreni, in collaborazione con CNA Salerno e Confcommercio Campania.
“Siamo giunti alla fine di un percorso – ha detto Giuliana Esposito, Ceo di Stecca – che ci ha visti impegnati in un territorio vasto, composto da 28 comuni e quasi 350mila abitanti. E lo abbiamo fatto partendo proprio dalle potenzialità di queste aree, al fine di trasferire conoscenze da applicare nel design, architettura, moda e artigianato”:
Ad ascoltare le sue parole, il sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, che ha passato in rassegna le varie iniziative della sua amministrazione per provare a dare un nuovo volto alla città: “Stiamo lavorando per creare opportunità affinché i giovani possano restare a Torre del Greco. Penso al museo virtuale del corallo, al polo dei saperi, alla possibilità di valorizzare Villa De Nicola. Insomma, stiamo operando per favorire un sostanziale cambio di mentalità”.
Presenti anche Simona Paolillo di CNA Salerno ed Alfredo Catapano di Confcommercio Campania. Ad illustrare i propositi di Capacity Maker ma anche di Eco Identity, i due progetti presentati da Stecca e Medaarch e finanziati nell’ambito del programma Tocc del Pnrr, è stato Amleto Picerno Ceraso, Ceo della società di progettazione di Cava de’ Tirreni: “Capacity Maker era incentrato sull’obiettivo, pienamente centrato, di creare una figura professionale capace di facilitare i processi di sviluppo sostenibile inerente la filiera Dama (design, architettura, moda e artigianato). Una figura in grado di conoscere la necessità di innovazione degli attori che operano sui territori, di costruire progetti e intercettare opportunità per far fronte a tali necessità. Eco Identity invece era orientato a formare gli operatori della filiera Dama, affinché fossero in grado di progettare e realizzare prodotti che avessero un forte grado di sostenibilità ambientale e un’identità culturale propria rispetto ai territori coinvolti”.
Prima dell’intervento dell’assessore regionale alla Ricerca e alle startup, Valeria Fascione, sono stati premiati i tre progetti risultati vincitori dell’hackathon promosso nei mesi scorsi: “Il successo di questa iniziativa – ha evidenziato Fascione – è testimoniato dall’entusiasmo dei partecipanti. In questi due progetti c’erano tutti i contenuti chiave del programma di finanziamento, a partire proprio dall’hackathon, che so bene quanto sia difficile organizzare. I progetti proposti dai Capacity Maker hanno diversi livelli, danno un preciso indirizzo, una visione. Ora spetta a tutti noi capire cosa si può fare ancora per proseguire sulla strada tracciata”.
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