Luci, sorrisi, pista di ghiaccio, cuore gigante acchiappaselfie, primi segnali di shopping natalizio e ieri pomeriggio il clic per le luminarie in centro. Fino qui il Natale ufficiale. Poi c’è il Natale di chi il Natale lo fa vivere agli altri, da dentro le casette di legno, mettendo in vendita tutto quello che fa festa a tavola e non solo. Per una parte di loro la kermesse perugina è iniziata nel peggiore dei modi.
Otto di quelle casette sono state aperte nella notte tra venerdì e sabato qualche balordo ha deciso di portare via il fondo cassa e anche qualche buon regalo. È successo nella parte alta di corso Vannucci, vista piazza Italia. Proprio dalla parte dove gli stand danno le spalle a palazzo Donini. Ma anche un paio di casette di quelle che si trovano in mezzo al Corso hanno subito la stessa sorte: coperture aperte o addirittura squarciate, registratori di cassa aperti e soldi portati via. C’è anche chi ha subito il danno della sparizione di alcuni prodotti: le due bancarelle che, spalla a spalla, vendono formaggi dalla Lombardia e della Sardegna. Da un’altra parte collane e anelli.
«Hanno preso anche qualche forma- raccontano all’unisono i proprietari- oltre a portare via il fondo cassa. Guardate qua da dove sono passati».
In un caso è stata squarciata la tenda proprio nel pertugio che c’è tra la casette e le mura di palazzo Donini. Per un’altra sono state, in parte, anche smontate le chiusure che permettono di tenere la copertura. Per tutti stessa scena: registratore di cassa aperti e sotto sopra. Spariti anche alcuni oggetti di chi vende pezzi di presepi proprio vicino al portone d’ingresso del palazzo che ospita la giunta regionale.
«Non è mai successa una cosa così- racconta la commerciante che vende saponi e cappelli- mai in venti anni che sto qui e che partecipo al mercatino di Natale. E sì che quest’anno i prezzi degli affitti per i posti lungo corso Vannucci sono cresciuti un bel po’». C’è anche chi sottolinea come sia stato possibile un assalto del genere considerato che quelle bancarelle sono controllo della sicurezza privata.
«Il nostro vicino è arrivato alle sei- dice un altro commerciante del Natale in centro-è arrivato alle sei perché doveva scaricare del materiale. Fino alle otto non ha visto passare una divisa». C’è amarezza con vena di polemica. Amarezza perché sia chi è di Perugia che chi viene da fuori, non avev mai subito, in tanti anni, un affronto di questo tipo. «Sono dieci anni che facciamo il Natale a Perugia- spiegano dalla casetta del formaggio che apre la rassegna di prodotti proprio vicino ai pilomat del Corso- mai era accaduta una cosa del genere». Certo è che aprire otto bancarelle e andarsene indisturbato non è un bel vedere. Ci è voluto qualche buon minuti per aprire, entrare e arraffare. Evidentemente il colpo è stato studiato visto che da quella parte di telecamere di sorveglianza pubblica non se ne vedono se non una tra via Bonazzi e piazza della Repubblica. Impossibile che sia stata quella la via di fuga dei balordi. Certo, le telecamere della zona potrebbero dare una mano a capire chi sia stato a fare un regalo di Natale al contrario a chi il Natale lo fa vivere a un’intera città e ai turisti che fino al giorno della Befana arriveranno sull’acropoli.
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