la proposta di legge va in Commissione

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TAORMINA – Torna in primo piano l’eterno “tormentone” del casinò a Taormina. A distanza di quasi due anni dall’iniziativa presentata a Montecitorio, fa un passo in avanti l’iter della proposta di legge depositata dal parlamentare del gruppo misto, Francesco Gallo, che vorrebbe la riattivazione della casa da gioco nella Perla dello Ionio.

La storia, ampiamente nota a tutti, è quella del casinò a suo tempo aperto a Taormina, negli Anni Sessanta, in due fasi e in altrettanti momenti poi chiuso. Uno stop che ha portato alla chiusura definitiva dei tavoli da gioco a Taormina, lasciando in eredità un carico irrisolto di polemiche e rimpianti, proclami e sogni infranti che si trascinano ormai da 60 anni a questa parte. L’argomento torna ciclicamente d’attualità, anche se i taorminesi sembrano aver perso le speranze e per la maggior parte non credono più ad una svolta.

Intanto a Roma nella seduta d’Aula del 14 febbraio scorso, è stata annunciata l’assegnazione del testo per il casinò di Taormina alle commissioni parlamentari che se ne dovranno occupare: la calendarizzazione del punto ora è un’altra storia, c’è da capire se avverrà ed eventualmente quando. Non è difficile pensare, temere e immaginare che il governo possa tenere nel cassetto la questione, congelandola ancora una volta, perché sul casinò a Taormina c’è un muro invalicabile alzato da più parti, per intendersi ci riferiamo alla contrarietà di alcune forze politiche, anche in maggioranza, come la Lega che non vorrebbe un’altra casa da gioco oltre il perimetro del Nord Italia, c’è la perplessità di Giorgia Meloni e sarebbero contrari anche altri ambienti extra-parlamentari, come la Chiesa che si è sempre opposta all’ipotesi di nuovi casinò e ad un’estensione delle attività di gioco in generale.

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La Pdl recante “Disposizioni per l’istituzione di una casa da gioco nel Comune di Taormina” è stata intanto assegnata in sede referente alla X commissione Attività produttive e sono chiamate a esprimere il loro parere le commissioni I Affari costituzionali, II Giustizia (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V Bilancio, VI Finanze, XIV Politiche dell’Unione europea e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Gallo ha messo nel mirino l’obiettivo di arrivare ad una legge nazionale che possa derogare rispetto agli espressi divieti di gioco d’azzardo previsti dal codice penale, ed in seconda battuta una legge regionale finalizzata a disciplinare gli elementi normativi più tecnici per l’auspicata riapertura del casinò d Taormina. Ecco il testo integrale della sua proposta di legge.

Art. 1.

  1. Al fine di garantire al settore turistico condizioni analoghe a quelle di altre regioni e di altri Stati membri dell’Unione europea, in deroga agli articoli 718, 719, 720, 721 e 722 del codice penale, è autorizzata l’apertura di una casa da gioco nel comune di Taormina, considerata l’alta vocazione turistica del medesimo comune.
  2. Con legge della Regione Siciliana sono individuati:
    a) il procedimento per l’apertura della casa da gioco di cui al comma 1, sentito il comune di Taormina per l’individuazione della sede della casa da gioco;
    b) le modalità di gestione della casa da gioco di cui al comma 1, oggetto di concessione amministrativa e affidata a società per azioni individuate secondo procedure di evidenza pubblica;
    c) la durata della concessione amministrativa della casa da gioco di cui al comma 1;
    d) i tipi di gioco autorizzati nella casa da gioco di cui al comma 1;
    e) i giorni di chiusura e gli orari di apertura al pubblico dei locali adibiti al gioco nella casa da gioco di cui al comma 1.

Viene richiamata la disparità di trattamento tra Taormina e altre località in Europa e in Italia che mantengono il loro casinò. Due pesi e due misure. In Italia la casa da gioco è sempre rimasta operativa a Saint-Vincent, San Remo, Campione d’Italia e Venezia, mentre su Taormina sinora si è registrato uno sbarramento praticamente invalicabile, ed ogni iniziativa atta a provare a rifunzionalizzare il casinò nella località siciliana è stato sempre stoppato nella capitale.

Nella relazione introduttiva alla sua proposta di legge Gallo ha sottolineato “la rilevanza e l’importanza che l’apertura di una casa da gioco può avere per lo sviluppo turistico” della Sicilia, rilevando che il casinò “rappresenterebbe un importante ed efficace strumento per investimenti economici e fornirebbe occasioni di lavoro e di benessere per numerosi addetti professionali qualificati”. “La Città di Taormina – sottolinea Gallo – ha una grande rilevanza strategica nella politica turistica regionale anche per la sua notorietà internazionale ed è stata, tra l’altro, l’unica sede di casa da gioco in Sicilia”. Osserva ancora Gallo, che una riapertura del Casinò a Taormina “determinerebbe altresì il superamento dei danni e degli svantaggi che la situazione attuale comporta a livello turistico per la Sicilia in generale e per Taormina in particolare, dimostrati anche dal forte esodo dei flussi turistici domestici verso quei paesi vicini come Malta le cui strutture sono promosse e legalizzate”.



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