AMP del Parco di Porto Conte – pescatori, ritorna d’attualità il dibattito.
Messo tacere lo scorso anno, dopo una stagione orribilis, per i pescatori l’immediato si chiama disciplinare. Nel nome della tutela e della preservazione, si vieta di pescare per sei mesi, e per sei mesi all’anno queste persone si devono inventare il pranzo e la cena che per loro prima arrivava direttamente dal mare. Colpa di regole rigide imposte nell’Area Marina Protetta, dove sette imbarcazioni, che accolgono una quindicina di pescatori, sono dentro in incubo, con un reddito ridotto all’osso, che ritornano a chiedere aiuto all’istituzione Parco. Aiuto a chi facendo valere ragioni scientifiche, chiude uno specchio acqueo nella Baia delle Ninfe, per consentire il ripopolamento di specie, come il polpo in via di estinzione, e dei pesci, proprio nel periodo riproduttivo. E già su questo i pescatori hanno da obiettare, perché per loro la serrata totale, senza ristori è un colpo di grazia per una categoria, di sicuro, in via di estinzione, accelerata dal fatto che difficilmente ci sarà chi si avvicinerà a questo tipo di lavoro, fatto di enormi sacrifici e poche soddisfazioni ( visto il costo crescente della vita). Questi pescatori diventano un peso, perchè per loro c’è poco spazio per lavori utili all’interno dell’area marina protetta, se non con interventi tampone che arrivano via sussidi straordinari, previsti con erogazioni di fondi (LEGGI) anch’essi straordinari, per progetti redatti dal Parco, inerenti monitoraggi, pulizie dei fondali e della costa, attività di divulgazione.
Gli ultimi rimasti, resistono, fanno gruppo, sono sotto l’ombrello di un Comitato, il Cigarellu (LEGGI), che tenta da tempo le interlocuzioni necessarie con il Management del Parco. Un Parco che ha virato verso la rotta economicista nella gestione, dove la piccola pesca artigianale non vuole sentirsi un freno e una ostruzione verso la realizzazione di progettualità più appetibili e di notevole ritorno economico. L’AMP dev’essere al servizio dei pescatori, e per questi diventare un volano, e forse, attrarre nuove generazioni verso un mestiere storico e identitario per la nostra collettività, dove centrale è una attività fatta da piccole imbarcazione, quindi sostenibili e da incentivare.
Ora è tempo di bilanci e non si esita ad affermare che è “un bilancio, purtroppo negativo, l’annata di lavoro sempre più breve (come numero di giornate lavorative), a causa delle avverse condizioni meteomarine che hanno condizionato pesantemente il lavoro durante il periodo migliore per i pescatori della piccola pesca. Il prolungato brutto tempo, con forti e ripetute mareggiate, ha coinvolto e compromesso anche l’indotto derivante della ristorazione, il quale, in parte si rifornisce del prodotto ittico locale, pesce e aragosta di qualità eccellente, proprio da noi pescatori. Quando poi le condizioni meteomarine hanno consentito di lavorare più assiduamente le elevate temperature pregiudicano considerevolmente le catture proprio quando c’è più vendita nei mercati per la presenza turistica.
Il Comitato Cigarellu ha continuato il rapporto di collaborazione con l’AMP con i progetti ormai collaudati, che ci hanno portato, orgogliosamente, ad incontrare gli alunni delle scuole primarie e gli anziani degli ospizi. L’esperienza è stata gratificante per entrambe le parti e speriamo si ripeta a breve, anche con il progetto per il ripopolamento del riccio di mare e il monitoraggio delle catture ittiche. Un riscontro negativo, invece, va rimarcato riguardo le disposizione dell’AMP. L’attuale Disciplinare (LEGGI) e la posizione dell’università di Sassari, che continua a non prendere in esame la proposta dei pescatori di invertire il periodo di chiusura della baia di porto Conte con apertura durante i mesi invernali e chiusura nei mesi estivi. Considerando che nelle stagioni 2023/2024 le giornate lavorative sono state circa 60/70 . Molte famiglie sono state costrette a rivolgersi all’assistenza sociale per poter rispettare le scadenze di pagamento com: affitto, mutuo, rate per le attrezzature etc. Pertanto i 35/40 giorni in cui si lavorava nella stagione invernale rappresentavano un significativo contributo economico per il mantenimento familiare. Quando il progetto Parco Area Marina Protetta è stato presentato e discusso nella sala conferenze della Chiesa di San Francesco le aspettative, soprattutto per noi pescatori, erano molto promettenti. Nulla di tutto ciò si è avverato, anzi il risultato è stato solo il nostro continuo impoverimento. Chiediamo un chiarimento, a chi di competenza, riguardo al “blocco dei fondi” per noi pescatori, dove si contesta che il progetto “Omnibus” non poteva finanziare gli eventi ai quali noi pescatori abbiamo partecipato. Da ultimo, un altro “giro di garrotta” è la decisione del posizionamento di ben 216 boe di ormeggio nella baia di porto Conte. Il comitato Cigarellu è fortemente contrario a tutto ciò che limiti ulteriormente il perimetro di pesca, a meno che non si affrontino dei cambiamenti significativi al Disciplinare di pesca e si introducano delle compensazioni economiche per ciascuna impresa di pesca”.
Ecco, questi sono i presupposti dai quali partire, il Disciplinare potrebbe essere più permissivo, regolamentare l’uso delle nasse aumentandole pro quota a persona, e prevedendo anche nella pesca l’uso delle reti, e parlare in modo franco anche del “fermo biologico”, perchè la chiusura come in più occasioni ribadito, deve riguardare tutti i pescatori, professionisti e amatoriali, oggi invece i diportista che praticano la pesca come diversivo, sfuggono alle maglie del controllo, e per assurdo per loro è consentito pescare quando ai professionali è vietato.
Martedì 3 dicembre 2024, alle ore 17.00, presso i locali della Casa Comunale di Piazza porta Terra, il Presidente della V^ Commissione consiliare Christian Mulas ha convocato i Commissari per parlare di Disciplinare (LEGGI), e sono stati invitati a partecipare: il Presidente del Parco di Porto Conte, l’Assessore all’Ambiente, e le Associazioni della Marineria algherese. Si incomincia a parlarne, l’approdo della discussione è ancora tutto da verificare. Quel che è certo è che la Presidenza del Parco nella persona di Emiliano Orrù e dei componenti il CdA Franca Carta e Luca Pais, non vogliono frizioni e rotture, perché l’obiettivo è trovare un punto di caduta, che sia condiviso, perché il Parco e l’AMP ha bisogno di serenità e rilancio, persino di una immagine che comincia ad essere di imbarazzo per tutte le vicissitudini che l’anno interessata. E se fosse possibile è auspicabile che nessuno venga abbandonato, perché un solo posto di lavoro mantenuto, e una sola famiglia salvaguardata, è un successo meritevole di notevole considerazione
nella foto di copertina: Febbraio 2023 la “prima” stretta di mano fra Dirigenza del Parco e Pescatori in lotta, nel corpo del testo una immagine storica, del 26 Febbraio 2018, dove l’allora Vice Sindaco Cacciotto con al fianco l’Assessora Piras, ascoltava le ragioni dei pescatori, sono i Corsi e i ricorsi della storia.
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