L’assessora Bondavalli: «Multe alle vetrine sfitte non curate e presto nascerà il Festival del Centro storico»

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Reggio Emilia Un caffè molto atteso, per le deleghe che ricopre e per i temi su cui è chiamata a rispondere. Dopo il mandato da consigliera in Regione Stefania Bondavalli si è rimessa in gioco nella sua città e di fatto ha accettato di ricoprire un ruolo delicato ma al tempo stesso non banale, quello di assessora ad Economia urbana e Sport, con deleghe a Commercio, Turismo, Città storica, Sport. Non è un caso che l’incontro si svolga al bar Viandant di piazza San Prospero aperto da qualche mese, a dimostrazione che è vero che le chiusure in centro storico ci sono e la crisi sembra irreversibile, ma è anche vero che ci sono imprenditori e imprenditrici, uomini e donne che nel centro hanno deciso di investirci, rilanciandolo. È questa la sfida anche della stessa assessora Bondavalli: fermare l’emorragia attraverso eventi e decoro: la nostra chiacchierata, “sorvegliata” dai Leoni della piazza, parte proprio dal centro e, tra le snocciolate dell’assessora su alcune proposte per il rilancio, alcune delle quali rimodellate e trasformate rispetto al passato, c’è anche qualche decisione già assunta. È il caso delle multe per i proprietari dei negozi sfitti che lasciano il locale in uno stato di non decoro.  «Siamo partiti qualche giorno fa – annuncia Bondavalli –. Dispiace ma è una questione di rispetto anche nei confronti di altri che hanno un locale e lo gestiscono con cura e responsabilità nonostante i tempi non facili».

Qual è la sua ricetta per il centro?
«Il commercio in questi ultimi anni è stato stravolto da dinamiche complesse come l’e-commerce. Nelle prossime settimane presenteremo un piano strategico per la rivitalizzazione del centro storico che ha una durata quadriennale, a dimostrazione che i problemi non si risolvono da un giorno all’altro. Puntiamo forte sugli eventi, in accordo coi commercianti».

C’è qualche cosa che si può già annunciare per i prossimi mesi?
«Tornerà Radio Bruno in piazza della Vittoria, mentre nascerà il Festival del Centro Storico, una sorta di “mercoledì rosa” che ha la necessità di riportare i reggiani in centro. C’è di più: ho in mente una sorta di festa per i 20 anni di Fotografia Europea».
Le chiusure dei negozi e le delocalizzazioni fuori dal centro fanno capire che il problema è serio. Esiste una cura?
«Sul tema della qualità dei centri storici e sulla rigenerazione urbana, la Regione mette a disposizione dei fondi che noi vogliamo intercettare. Come è accaduto a Natale, vogliamo includere anche la zona della stazione nel piano di rilancio per un commercio più di qualità».
Le due principali critiche che vengono mosse al Comune sul centro sono l’assenza di parcheggi e il senso generale di insicurezza. Come risponde?
«Nel piano c’è anche una riorganizzazione della Caserma Zucchi, che attualmente è in gestione a un privato, e in quest’ottica siamo già partiti nel periodo delle festività con il parcheggio giornaliero a 2 euro. Si tratta di un varco d’accesso fondamentale per la città, l’unico per chi viene da nord. La sicurezza spetta principalmente alle forze dell’ordine, anche se la nostra polizia locale è pienamente in funzione e a disposizione dei cittadini».

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Un programma di eventi che comprende anche lo sport?
«Il prossimo 7 marzo coinvolgeremo ai Chiostri di San Pietro il mondo sportivo per uno stato di salute di questa sfera sulla base delle indagini raccolte, senza dimenticarci dell’importante collaborazione con la scuola e gli enti di promozione sportiva. Vorrei portare lo sport in centro».
In che modo?
«In collaborazione con le società sportive del territorio e con la Regione Emilia Romagna, vera e propria Sport Valley, abbiamo in mente una serie di eventi nelle piazze: dall’atletica alla boxe, dalla partenza del giro E (per la mobilità sostenibile, ndr)al basket 3×3. Per il già citato Festival del Centro Storico, che sarà incentrato sul tema del Corpo, piazza Martiri e piazza della Vittoria saranno dedicate a sfide e partite».
L’impiantistica sembra però non al passo coi tempi, non trova?
«Siamo attenti con risorse laddove ci accorgiamo che le esigenze degli iscritti sono maggiori alle potenzialità della struttura. È il caso dell’atletica che è cresciuta molto e ha bisogno di un impianto moderno e funzionale; c’è una valutazione in corso su come e dove intervenire ma ben consapevoli che questo è un presupposto irrinunciabile. Lo stadio si farà con un intervento messo a bilancio che supera gli 8 milioni di euro, così come il campo sintetico per la Reggiana».
La vediamo spesso alle partite. È soltanto per lavoro o c’è anche della passione?
«Ho cominciato la mia carriera da giornalista intervistando i tifosi all’esterno dello stadio dopo le partite della Regia. Sto cercando di conoscere tutti e presenziare alle attività delle altre realtà sportive, per non lasciare indietro nessuno».
La sua agenda sarà piena di appuntamenti che sembrano però non pesarle affatto.

«Ho passato quasi 30 anni della mia vita a raccontare i problemi della città e ora sono orgogliosa di poter contribuire a migliorarla. Non era scontato che il sindaco Massari mi scegliesse e lo devo ringraziare, mi sono rimessa a studiare e al tempo stesso sto imparando tanto: spero che lui e la stessa Reggio possano essere fiere di questo contributo».

Le manca la routine da giornalista?

«Sono già passati sette anni da quando ho preso l’aspettativa. Questi anni sono volati ma mi porto dietro tutti i ricordi della mia esperienza televisiva».

La sua intervista più bella?

«Ho vinto il premio Ilaria Alpi per un documentario realizzato a Dachau, alla presenza di qualche sopravvissuto. Mi sono interfacciata con tantissimi personaggi politici e dello spettacolo, ma se devo scegliere un nome faccio quello di David Sassoli, proprio qui a Reggio in occasione della festa del Tricolore».

Chi è Stefania Bondavalli quando non lavora?

«Una mamma. Ho due figli di 17 e 14 anni. Cerco di godermi Alessandro e Arianna il più possibile. Vederli felici è per me una grande gioia».  (7-continua) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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