Nella sala capitolare del Monastero Benedettino di San Pietro di Sorres, nel comune di Borutta in provincia di Sassari, il Gal Nuorese Baronia, capofila di un partenariato che comprende anche Gal Barbagia, Gal Barbagia Mandrolisai Gennargentu, Gal Barigadu Guilcer, Gal Logudoro Goceano, Gal Ogliastra, Gal Sarcidano Barbagia di Seulo, ha presentato l’evento di lancio del progetto “I cammini dello spirito”. Una serie di itinerari georeferenziati che, attraverso la riscoperta di sentieri storici, accompagnano gli amanti del turismo religioso, lento e naturalistico alla scoperta di meravigliosi luoghi di culto dislocati nel vasto territorio appartenente ai 7 Gal che hanno partecipato al progetto.
In un momento storico in cui i Gruppi di Azione Locale (Gal) stanno emergendo come protagonisti chiave nello sviluppo dei cammini in Italia, la Sardegna si distingue con un progetto ambizioso che vede la collaborazione di sette territori. “I cammini dello spirito” rappresenta un esempio virtuoso di come la cooperazione interterritoriale possa tradursi in un’iniziativa concreta di sviluppo sostenibile. Il progetto, guidato dal GAL Nuorese Baronia come capofila, ha costruito una rete di collaborazione che abbraccia una parte significativa dell’Isola: dalla Barbagia all’Ogliastra, dal Logudoro Goceano al Sarcidano Barbagia di Seulo, passando per il Barigadu Guilcer e la Barbagia Mandrolisai Gennargentu con 122 comuni. «Questa cooperazione rappresenta un unicum nel panorama regionale», afferma la dottoressa Loredana Contu, Presidente del Gal Nuorese Baronia. «Abbiamo creato un modello di governance condivisa importante a livello sardo e non solo».
La complessità del progetto, finanziato dal “Programma di Sviluppo Rurale per la Sardegna 2014/2022. Misura 19 – Sostegno allo Sviluppo Rurale Leader Clld 2014/2020. Sottomisura 19.3 – Progetto di Cooperazione interterritoriale”, ha richiesto la creazione di una struttura organizzativa, composta da un comitato di pilotaggio, delle strutture tecniche di tutti i GAL coinvolti. Questa architettura organizzativa ha permesso di mantenere una visione strategica unitaria pur rispettando le specificità locali. «Il vero successo di questo progetto risiede nella capacità di fare sistema», sottolinea il coordinatore del comitato di pilotaggio, dottor Alessandro Caria. «Abbiamo dimostrato che è possibile superare i campanilismi per costruire un’offerta territoriale integrata e coerente».
Il progetto ha comportato un imponente lavoro di ricerca e mappatura che ha portato all’identificazione di 71 luoghi di culto di rilevanza storica e spirituale. Matteo Cara, geografo esperto del progetto, evidenzia la complessità del lavoro: «Non si è trattato solo di tracciare percorsi sulla mappa, ma di riscoprire e valorizzare un patrimonio di viabilità rurale antica che rischiava di andare perduto. Il progetto è in una fase avanzata di progettazione, ma come ogni grande iniziativa di questo tipo, richiede un continuo lavoro di affinamento e sviluppo».
“I cammini dello spirito” si configura come un potente strumento di diversificazione dell’offerta turistica per i territori coinvolti. «Il nostro obiettivo è stimolare nuovi flussi turistici verso i territori dei Gal», spiega la dottoressa Contu, «offrendo agli operatori locali l’opportunità di intercettare un segmento di mercato in forte crescita come quello del turismo lento e dei cammini». Il progetto risponde a una domanda turistica sempre più orientata verso esperienze autentiche e sostenibili. «Vogliamo che i visitatori scoprano la Sardegna autentica, quella dei piccoli borghi e delle tradizioni millenarie, spesso sconosciuta al turismo di massa», sottolinea Contu. «I nostri territori rurali, con il loro patrimonio di chiese campestri e santuari immersi nel silenzio, rappresentano la location ideale per questo tipo di esperienza». Daniela Falconi, presidente Anci, aggiunge: «È ora utile attivare tutte le forze nel processo di coinvolgimento degli operatori così come i Gal sanno fare».
La forza del progetto risiede nell’autenticità dell’esperienza offerta. I piccoli centri attraversati dai cammini conservano un patrimonio inestimabile di tradizioni e spiritualità. Il silenzio che pervade questi luoghi, unito alla genuinità delle comunità locali, custodi di tradizioni secolari, offre ai visitatori un’esperienza unica e profondamente arricchente. «Non stiamo creando un prodotto turistico artificiale», precisa il coordinatore del progetto. «Ma stiamo valorizzando un patrimonio culturale che esiste da secoli e che trova nelle nostre comunità i suoi custodi naturali».
L’evento lancio del progetto si è tenuto del prestigioso Monastero di San Pietro di Sorres a Borutta, alla presenza dell’Abate, si è arricchito di prestigiose presenze che hanno contribuito a delineare il percorso futuro dei “Cammini dello spirito”. Il Touring club italiano, con la dottoressa Isabella Andrighetti – Direttore Relazioni Istituzionali e Centro Studi Touring club Italia, in qualità di certificatore di cammini in Italia, ha fornito preziose linee guida per lo sviluppo del progetto. «La presenza di un ente certificatore di tale prestigio conferma l’ambizione e la solidità del nostro progetto», sottolinea la dottoressa Contu.
L’evento ha visto la partecipazione di alcune significative esperienze nazionali nel settore dei cammini: dal Gal Leader Siena con la sua esperienza sulla Via Francigena, modello di successo nella gestione e promozione dei cammini, al Creator di Cammini d’Italia, fino al Cammino di San Francesco di Paola. La presenza del Cammino di Santa Barbara, eccellenza sarda nel settore, ha offerto un importante termine di paragone locale e ha dimostrato come la Sardegna sia già terreno fertile per lo sviluppo di cammini di successo. Tutto sotto l’occhio vigile del moderatore il Ricercatore di Uniss, esperto di aree rurali e turismo religioso dottor Salvatore Lampreu.
«Il confronto con queste realtà consolidate ci ha permesso di tracciare una direzione chiara per il nostro progetto», evidenzia il coordinatore. «Abbiamo potuto apprendere dalle loro esperienze, comprendere le sfide e le opportunità, e definire strategie efficaci per il successo dei Cammini dello Spirito». Il progetto si configura come un work in progress di ampio respiro. Sono in fase di definizione gli aspetti legati alla segnaletica, alla manutenzione dei percorsi e all’ospitalità. «Vogliamo che questi cammini crescano organicamente», spiega la dottoressa Contu. «Il nostro obiettivo è creare un’infrastruttura viva che si evolva con il contributo delle comunità locali e dei camminatori stessi».
“I cammini dello spirito” rappresenta molto più di un progetto turistico: è un esempio concreto di come la cooperazione tra territori possa generare sviluppo sostenibile e valorizzazione del patrimonio culturale. L’iniziativa dimostra come i Gal possano svolgere un ruolo cruciale nel connettere territori, comunità e visitatori, creando opportunità di sviluppo che rispettano e valorizzano l’identità locale. L’ambizione del progetto è quella di posizionare la Sardegna rurale come destinazione d’eccellenza nel panorama dei cammini spirituali europei, offrendo un’esperienza autentica che coniuga spiritualità, cultura e tradizioni in un contesto naturalistico unico.
(Unioneonline)
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