Il Consorzio Skypass Alto Sangro ha inviato una lettera al presidente della Regione, Gianni Chiodi, della Provincia, Antonio Del Corvo, della Comunità montana Alto Sangro Cinquemiglia, Vincenzo Patitucci, e agli assessori Castiglione, Di Damazio, Morra, Di Paolo. In un’analisi fredda e spietata del turismo invernale ormai al collasso, il presidente del Consorzio, Mauro Del Castello, scrive: «Vogliamo annunciare le nostre determinazioni assunte in ordine alla programmazione della prossima stagione invernale. Una pianificazione che risentirà inevitabilmente della negativa congiuntura economica, che ha inciso e sta tuttora incidendo pesantemente sui bilanci delle società consorziate e sullo stesso Consorzio».
Gli operatori precisano che le decisioni non sono frutto una «provocazione ma considerazioni basate, purtroppo, su freddi e spietati elementi oggettivi, talora indipendenti dalla volontà degli Enti locali e semmai effetto di decisioni di istituzioni sovraordinate difficilmente condizionabili e fin troppo impegnate su fronti emergenziali».
Del Castello parla di «cedimento di competitività dello stesso sistema, nonostante le società consorziate abbiano compiuto sforzi notevoli per ammodernare le proprie infrastrutture, senza che a tali iniziative siano però seguiti investimenti pubblici, né privati, che potessero accompagnare il processo di sviluppo che si intendeva raggiungere. Miope sarebbe attribuire la crisi solo alle sfavorevoli condizioni atmosferiche degli ultimi anni».
Le «pesanti, impopolari e dolorose» decisioni assunte dal Consorzio per il prossimo anno sono: aumento dei prezzi per gli ski pass (invariati da due anni); consistente riduzione del ricorso all’impianto di innevamento programmato; minore disponibilità a garantire l’allestimento e preparazione di aree attrezzate riservate ad eventi o specifiche attività sportive; riduzione del numero di piste aperte nei giorni infrasettimanali per ciascuna stazione sciistica; revisione della politica di agevolazioni applicate; riduzione dei posti di lavoro. Il colpo di grazia, per gli operatori, arriverà con le spese di organizzazione e allestimento dei Mondiali di sci del 2012: «Sarebbero ad esclusivo carico degli operatori e appaiono eccessivamente elevate».
Secondo Del Castello, in vista dell’evento, è opportuno «riproporre come unica sede di interlocuzione la Comunità montana, alla quale dovranno approdare tutti i momenti decisionali inerenti la programmazione e la trattazione di ogni argomento legato al sistema turistico, anche al fine di definire e presentare proposte di investimento da parte della Regione, che non ammette più soluzioni isolate e disorganiche».
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