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Il parlamento tunisino ha approvato con 86 voti favorevoli, 15 contrari e 18 astensioni un emendamento alla legge di bilancio che consentirà allo Stato di contrarre un nuovo prestito dalla Banca centrale della Tunisia (Bct). Il prestito, del valore di 7 miliardi di dinari (2,11 miliardi di euro), servirà a coprire le esigenze finanziarie del Paese nel 2025. La decisione è stata fortemente difesa dalla ministra delle Finanze, Siham Boughdiri Namsia, che ha spiegato ai parlamentari durante la sessione di oggi pomeriggio come questa misura sia necessaria per far fronte a una serie di difficoltà finanziarie che lo Stato si trova ad affrontare, tra cui il calo delle entrate fiscali nei primi mesi dell’anno e il peso crescente del servizio del debito pubblico. Il motivo principale alla base di questa decisione è la necessità di garantire la liquidità dello Stato nei primi mesi dell’anno, un periodo tradizionalmente caratterizzato da un calo delle entrate fiscali. Inoltre, il governo deve far fronte a scadenze importanti per il pagamento del debito pubblico, in particolare nel primo trimestre del 2025.
Il prestito dalla Banca Centrale, secondo il governo, consentirà di superare questo momento di difficoltà e di garantire la continuità dei servizi pubblici. Il prestito sarà concesso a condizioni particolarmente vantaggiose: tasso zero e rimborso su 15 anni, con una moratoria iniziale di tre anni. Tuttavia, l’accordo tra il ministero delle Finanze e la Banca centrale dovrà definire nel dettaglio le modalità di erogazione e di rimborso del prestito. Nonostante l’approvazione, questa decisione ha suscitato alcune perplessità tra i deputati. Alcuni osservatori temono che un eccessivo ricorso al credito possa aggravare il debito pubblico e compromettere la stabilità finanziaria del Paese, aggravando l’inflazione che già pesa sulle tasche dei cittadini. Altri, invece, sottolineano la necessità di trovare soluzioni immediate per far fronte alla crisi economica. La ministra ha assicurato che l’esecutivo sta lavorando per diversificare le fonti di finanziamento e ridurre la dipendenza dai prestiti.
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