Costruttori, rivolta contro il Comune. “Progetti approvati e senza sconti”

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Un autogol clamoroso. Da mesi il sindaco litiga con il Pd che in Senato solleva dubbi sul ddl Salva Milano, presenterà emendamenti che riporteranno il testo alla Camera, allungando i tempi o affossando del tutto la norma che deve sbloccare l’urbanistica milanese. E l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi che fa? Proprio a un convegno dem sul nuovo Pgt sabato ha criticato le procedure che lui stesso ha introdotto o caldeggiato, prima come direttore del settore Urbanistica (quand’era assessore il Pd Pierfrancesco Maran) e poi in giunta dal 2021. E scarica le responsabilità dei progetti contestati sui costruttori, che ieri si sono ovviamente ribellati. Si fregano le mani i Verdi e i senatori contrari al Salva Milano. Tancredi, come anticipato dal Giorno, ha dichiarato che negli scorsi Pgt «abbiamo considerato il progetto come la soluzione che non doveva essere irrigidita da regole troppo rigorose. I risultati sono stati in parte buoni e in parte abbastanza deludenti, a prescindere dalle inchieste della Procura. Il mondo immobiliare non ha seguito una linea di attenzione ai contesti e ai tessuti urbani ma ha seguito forse maggiormente il profitto. Forse c’è stata un po’ di ingenuità da parte del Comune». Sulla base dell’«esperienza» nel nuovo Pgt «elimineremo completamente gli ambiti di discrezionalità, sia da parte dei progettisti che della commissione Paesaggio. Vogliamo evitare altre tensioni con i cittadini».

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La presidente di Assimpredil Ance Regina De Albertis rigetta le accuse ai costruttori: «Tutti i progetti realizzati o in fase di costruzione, lasciando agli organi competenti il giudizio finale in merito, sono stati regolarmente approvati dalla giunta a seguito di iter istruttori lunghi e complessi – sottolinea -. Istruttorie servite al Comune non solo per verificare la legittimità dell’intervento nel rispetto delle norme urbanistiche ed edilizie, ma anche per definire quanto ogni singolo intervento si sarebbe inserito nel contesto e avrebbe dovuto restituire alla comunità in termini di oneri e opere. Il Comune non ha fatto certo sconti a nessuno, ha applicato le regole che Pgt e regolamento edilizio hanno fissato». Per questo, affonda De Albertis, «le parole di Tancredi, che ha condiviso tutte quelle scelte, suscitano sorpresa e perplessità». La regia «è ed è sempre stata completamente in capo al Comune. Non si può certo dire che imprese e professionisti abbiano potuto operare in libertà, rincorrendo solo il proprio interesse economico». É «francamente ingiusto ricondurre a una logica di mero profitto i tantissimi interventi di rigenerazione urbana che molto hanno dato alla cittain termini di housing sociale, edilizia convenzionata, recupero di aree dismesse, posti di lavoro». In vista del nuovo Pgt «la categoria edisponibile a confrontarsi con la città e il Comune per costruire regole nuove». La Uil coglie l’autocritica dell’assessore per contestare il Salva Milano, «ci siamo sentiti dire che non era un condono ma creerà ancora più disparità». Il verde Carlo Monguzzi dichiara: «Su Palazzo Marino ora sventola bandiera bianca, la giunta riconosce gli errori. Si scusi con chi è stato insultati e ritiri il Salva Milano». Per il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico invece «è scandaloso e gravissimo che Tancredi scarichi su altri responsabilità sue e del Pd che in questi anni ha dato le indicazioni politiche. Al suo posto da almeno un anno e mezzo avrei scagionato i funzionari sotto inchiesta, colpevoli solo di aver eseguito ordini, e mi sarei dimesso. Dice che il Comune è stato troppo permissivo con i costruttori? Era direttore dell’Urbanistica quando è stato scritto il Pgt in vigore, ricordo l’enfasi con cui illustrava i bonus volumetrici per gli operatori che avrebbero costruito su aree da bonificare». Per Enrico Marcora (FdI) «è normale che le imprese si occupino del profitto, la giunta deve impostare le regole e farle rispettare. Tancredi cambi mestiere».

Il capogruppo regionale del Pd Pierfrancesco Majorino invece difende Tancredi: «I costruttori devono cambiare atteggiamento e prendere atto che c’è bisogno di una svolta nella politica urbanistica e della Casa perché i costi a carico delle persone sono diventati insostenibili».



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